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Pilastri vivi (EP 2017)

by Odio Antico

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1.
Odio Antico 06:43
Polvere è ciò che respiro Lungo la strada della desolazione Incessante si solleva Dal suolo stremato Per i logoranti passi di orde umane Le quali marciano da tempi antichi Mi han detto di seguire il sole Di varcare l’oscuro portone Ma il cielo è nero E le stelle immobili Sembrano essere finte Un petalo Stanco Si adagia al suolo Sorride alla morte Come un angelo Alla vista del buon vino La vita è una corsa Verso la tomba Ma quando l’odio m’assale Smetto di tremare Il pugno si chiude E il serpente torna a danzare Quando l’odio è profondo Questo incubo diventa reale Il mio ego prende forma La vostra esistenza diventa banale Odio antico Foriero di guerra Figlio della discordia Demone del mio cuore Luride creature Mi legano al suolo Si nutrono di linfa Che scorre nel sangue Alimentano la loro vigliaccheria Succhiando l’essenza Della mia potenza Un suono D’incanto Conquista la mia testa Echi infernali Per chi non li sa ascoltare Ma squisita bevanda Per il mio corpo ferito E spuntano ali Che mi allontanano Dall’umano marciume Ma quando l’odio m’assale Smetto di tremare Il pugno si chiude E il serpente torna a danzare Quando l’odio è profondo Questo incubo diventa reale Il mio ego prende forma La vostra esistenza diventa banale Odio antico Foriero di guerra Figlio della discordia Demone del mio cuore La luce ti acceca Pensi davvero che un fiume Potesse spingerti sopra un monte? Le ossa pallide Ci svelano un segreto Non siamo fanciulli Da stringere al seno Ma bestie solitarie Che scivolano Nell’oblio dell’eterno L’uomo pretende di esser il prediletto Ma la luna mi suggerisce Il delitto perfetto In mezzo a queste torri Non vedo niente di bello E i vermi s’ingrassano Consumando il cadavere Di un cittadino modello Ma quando l’odio m’assale Smetto di tremare Il pugno si chiude E il serpente torna a danzare Quando l’odio è profondo Questo incubo diventa reale Il mio ego prende forma La vostra esistenza diventa banale Odio antico Foriero di guerra Figlio della discordia Demone del mio cuore
2.
In un corno soffia Una testa da caprone Il suono mi raggiunge Mi pervade l’emozione I timpani sanguinano E non reggo la tentazione Di distruggere le tavole Che castrano la volizione Per molta gente La mia è una maledizione Ma il fuoco arde Alimentando ribellione Sul tuo petto una croce Nella mia mano un martello Per demolire colonne Con cui reggi il fardello Di santificare le feste Sacrificando un agnello In nome del giusto Affili il tuo coltello Assaporando quel gusto Per te dolce come caramello Che ti riempie il ventre Annebbiando il cervello Granello dopo granello Il tempo scivola via Canti di antichi profeti Echeggiano ancora Tra le rovine di un tempio Le cui radici profonde Trattengono gli animi Di chi ha scelto sperare In un luogo eterno Ma l’esistenza cos’è Se non un concerto di illusioni Che spietate ci seducono Per poi pugnalarci al cuore Mentre la neve cade Ogni singolo attimo Seppellisce gli scheletri Cancella i nostri nomi Al cospetto del nulla Sanguino ancora Non esiste rimedio All’inverno che logora Nessuna consolazione Può evocare l’aurora Il cerchio si chiude In ogni singolo istante Con me per sempre porto Il coltello scintillante Con cui ti uccisi una volta Siccome eri il mio amante Pensavi ti avrei mai perdonato La colpa con cui ti sporcasti Nascendo? Pensavi che la rabbia Avida e perversa Si sarebbe placata Soffrendo? E che mi sarei lasciato incantare Dal tuo malizioso sorriso Nel vuoto Cadendo? In me la nera fiamma Ancora arde I tuoi baci Ora son cenere La consapevolezza è forte Le leggi che vi tramandate Han costruito un castello Di cui siete i mattoni In cui vi sentite protetti Da cui mi distanzio Rinnegandovi ora Rinnegandovi in eterno
3.
Nostalgia 08:18
Tra le rovine di Pompei Il mio spirito vaga Quel che ora è in rovina Un giorno sarà polvere E dopo che un'epoca è passata Indietro non si può tornare Se non con il pensiero Ricordo con gioia e dolore Il mio dolce primo amore Morto come tutto ciò che è esistito e morto sarà anche quel che esiste ed esisterà Il sapore agrodolce del sangue nero delle ferite Provocate dagli infami ricordi Mi tortura, mi vince, mi domina Nostalgia, coi suoi affilati artigli mi dilania l'anima Nostalgia, tu che l'età aurea con mesta rassegnazione mi fai ricordare Affascinante magia medievale, cavalieri che cavalcano scintillando Le loro armature come astri Nello stellato cielo in cui si Specchia il mio animo inquieto Castelli e fortezze, bastiglie e forti Rivoluzioni e guerre, Amori e delusioni di un'epoca e di tante altre ormai perdute, disperse tra le onde Di questo tempestoso mare Che è il tempo Cosa ci rimane, poi, se non la Nostalgia? Nostalgia, coi suoi affilati artigli mi dilania l'anima Nostalgia, tu che l'età aurea con mesta rassegnazione mi fai ricordare E se i gloriosi anni che passano più Non possono tornare Che ne sarà della mia vita Se non un nostalgico ricordo che lentamente e dolorosamente svanisce Nella mente di chi mi ha amato? Nostalgia, coi suoi affilati artigli mi dilania l'anima Nostalgia, tu che l'età aurea con mesta rassegnazione mi fai ricordare Mi torturi, mi vinci, mi domini
4.
"La natura è un tempio In cui pilastri vivi A volte emettono confuse parole;" (Charles Baudelaire) L'universo è un cimitero Le lapidi fredde si susseguono Dal marmo modelliamo simboli Dinnanzi ai quali ci inchiniamo Scossi dal fremito del sangue Che impassibile scorre in noi Ma che ci rende vivi E ridicoli Ma per chi ha il coraggio Tra gli alberi di passeggiare Perdendosi tra la natura Scorgerà corrispondenze impalpabili Tra le forme che regnano il caos E il linguaggio comune Con cui ci relazioniamo Battezzando noi stessi E noi inutilmente ci preserviamo Tendendo all' infinito Verso paradisi deserti Ogni notte In questa grigia distesa Dove le idee Sono sotto il cemento Chiudo gli occhi Per tornare nel bosco Dove guardare astri Già inesistenti Vedo la luna Satellite brillante Ma di luce riflessa È il sole che ci protegge dall'oscurità Il sole che un giorno scomparirà Sgretolando la tecnica Che impera sulla Terra Sgretolando il potere umano Che stupra la Terra Per ogni bestia per gioco ammazzata Per ogni striscia di terra inquinata La vendetta arriverà Ciò che crediamo importante Sarà come mai esistito Come nulla fosse Nell’universo regnerà Il tumulto di sempre
5.
Polvere è ciò che respiro Lungo la strada della desolazione Incessante si solleva Dal suolo stremato Per i logoranti passi di orde umane Le quali marciano da tempi antichi Mi han detto di seguire il sole Di varcare l’oscuro portone Ma il cielo è nero E le stelle immobili Sembrano essere finte Un petalo Stanco Si adagia al suolo Sorride alla morte Come un angelo Alla vista del buon vino La vita è una corsa Verso la tomba Ma quando l’odio m’assale Smetto di tremare Il pugno si chiude E il serpente torna a danzare Quando l’odio è profondo Questo incubo diventa reale Il mio ego prende forma La vostra esistenza diventa banale Odio antico Foriero di guerra Figlio della discordia Demone del mio cuore Luride creature Mi legano al suolo Si nutrono di linfa Che scorre nel sangue Alimentano la loro vigliaccheria Succhiando l’essenza Della mia potenza Un suono D’incanto Conquista la mia testa Echi infernali Per chi non li sa ascoltare Ma squisita bevanda Per il mio corpo ferito E spuntano ali Che mi allontanano Dall’umano marciume Ma quando l’odio m’assale Smetto di tremare Il pugno si chiude E il serpente torna a danzare Quando l’odio è profondo Questo incubo diventa reale Il mio ego prende forma La vostra esistenza diventa banale Odio antico Foriero di guerra Figlio della discordia Demone del mio cuore La luce ti acceca Pensi davvero che un fiume Potesse spingerti sopra un monte? Le ossa pallide Ci svelano un segreto Non siamo fanciulli Da stringere al seno Ma bestie solitarie Che scivolano Nell’oblio dell’eterno L’uomo pretende di esser il prediletto Ma la luna mi suggerisce Il delitto perfetto In mezzo a queste torri Non vedo niente di bello E i vermi s’ingrassano Consumando il cadavere Di un cittadino modello Ma quando l’odio m’assale Smetto di tremare Il pugno si chiude E il serpente torna a danzare Quando l’odio è profondo Questo incubo diventa reale Il mio ego prende forma La vostra esistenza diventa banale Odio antico Foriero di guerra Figlio della discordia Demone del mio cuore
6.
Tra le rovine di Pompei Il mio spirito vaga Quel che ora è in rovina Un giorno sarà polvere E dopo che un'epoca è passata Indietro non si può tornare Se non con il pensiero Ricordo con gioia e dolore Il mio dolce primo amore Morto come tutto ciò che è esistito e morto sarà anche quel che esiste ed esisterà Il sapore agrodolce del sangue nero delle ferite Provocate dagli infami ricordi Mi tortura, mi vince, mi domina Nostalgia, coi suoi affilati artigli mi dilania l'anima Nostalgia, tu che l'età aurea con mesta rassegnazione mi fai ricordare Affascinante magia medievale, cavalieri che cavalcano scintillando Le loro armature come astri Nello stellato cielo in cui si Specchia il mio animo inquieto Castelli e fortezze, bastiglie e forti Rivoluzioni e guerre, Amori e delusioni di un'epoca e di tante altre ormai perdute, disperse tra le onde Di questo tempestoso mare Che è il tempo Cosa ci rimane, poi, se non la Nostalgia? Nostalgia, coi suoi affilati artigli mi dilania l'anima Nostalgia, tu che l'età aurea con mesta rassegnazione mi fai ricordare E se i gloriosi anni che passano più Non possono tornare Che ne sarà della mia vita Se non un nostalgico ricordo che lentamente e dolorosamente svanisce Nella mente di chi mi ha amato? Nostalgia, coi suoi affilati artigli mi dilania l'anima Nostalgia, tu che l'età aurea con mesta rassegnazione mi fai ricordare Mi torturi, mi vinci, mi domini
7.
"La natura è un tempio In cui pilastri vivi A volte emettono confuse parole;" (Charles Baudelaire) L'universo è un cimitero Le lapidi fredde si susseguono Dal marmo modelliamo simboli Dinnanzi ai quali ci inchiniamo Scossi dal fremito del sangue Che impassibile scorre in noi Ma che ci rende vivi E ridicoli Ma per chi ha il coraggio Tra gli alberi di passeggiare Perdendosi tra la natura Scorgerà corrispondenze impalpabili Tra le forme che regnano il caos E il linguaggio comune Con cui ci relazioniamo Battezzando noi stessi E noi inutilmente ci preserviamo Tendendo all' infinito Verso paradisi deserti Ogni notte In questa grigia distesa Dove le idee Sono sotto il cemento Chiudo gli occhi Per tornare nel bosco Dove guardare astri Già inesistenti Vedo la luna Satellite brillante Ma di luce riflessa È il sole che ci protegge dall'oscurità Il sole che un giorno scomparirà Sgretolando la tecnica Che impera sulla Terra Sgretolando il potere umano Che stupra la Terra Per ogni bestia per gioco ammazzata Per ogni striscia di terra inquinata La vendetta arriverà Ciò che crediamo importante Sarà come mai esistito Come nulla fosse Nell’universo regnerà Il tumulto di sempre

about

Odio Antico's first EP, black metal from Taranto (Southern Italy)

credits

released June 30, 2017

SHAI'TAN guitars
P. vocals
NATTLIG bass
Mix by Geddon (Hörnhammer)

license

all rights reserved

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Odio Antico Taranto, Italy

Black metal band from Taranto (Southern Italy)
SHAI'TAN guitars
P. vocals
NATTLIG bass

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